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La cultura araba esercitò una grande influenza sulla nostra civiltà.

Fin dai tempi più antichi gli Arabi vivevano in tribù. Erano pastori nomadi e mercanti. Grazie agli scambi con gli altri popoli, anche in Arabia erano cominciate a circolare nuove idee.

La conoscenza delle dottrine ebraica e cristiana, che predicavano la fede in un solo Dio, fu molto importante per la nascita di una nuova religione monoteista: l'Islam.

Anche se ogni tribù si governava per conto proprio e adoravano idoli propri, gli Arabi erano però uniti dalla lingua e dalla comune venerazione di una pietra nera, simbolo della divinità. Essa si trova nella Kaaba, un piccolo edificio al centro della Mecca, la città santa degli Arabi.

Intorno al 600, un mercante di nome Maometto cominciò a predicare una nuova religione che si chiamò Musulmana (dall'Arabo muslim = seguace e islàm = sottomissione a Dio). In essa si affermava l'esistenza di un solo Dio e venivano condannati ricchezza e avidità. Maometto fu avversato dai ricchi mercanti e fu costretto a fuggire dalla Mecca e a rifugiarsi a Medina coi propri seguaci: era l'anno 622 d.C. e questa data, chiamata Egira (fuga) segna l'inizio del calendario musulmano.

Nell'anno 630,con l'appoggio della popolazione, Maometto conquistò con le armi la città di La Mecca. La città divenne il centro religioso dell'Islam; Maometto diventò il capo politico e profeta della nuova religione e del suo Dio Allah. Il messaggio di Maometto venne scritto dai suoi seguaci in libro, il Corano, il libro sacro degli Arabi

Gli Arabi occuparono un vastissimo impero e conquistarono anche zone dell'Europa come la Sicilia, sottraendola ai Bizantini, e la Spagna, sconfiggendo i Visigoti. Quando dalla Spagna tentarono di passare in Francia, furono sconfitti dai Franchi guidati da Carlo Martello. Nei territori conquistati gli Arabi dimostrarono una grande tolleranza verso le popolazioni.

Non pretesero dai popoli vinti la conversione forzata alla nuova religione, ma si limitarono a chiedere un pagamento dei contributi.